In materia di processi penali per infortuni sul lavoro, sovente si dibatte sulla durata della malattia anche ai fini della procedibilità: spesso si ottengono sentenze di proscioglimento perché, nonostante vi sia una dichiarazione INAIL circa la durata della malattia sopra i 40 giorni, il concetto di malattia adottato è diverso. La Suprema Corte, con la sentenza depositata il 26 maggio, interviene sul punto chiarendo che la malattia giuridicamente rilevante non comprende tutte le alterazioni di natura anatomica ma solo quelle alterazioni da cui deriva una limitazione apprezzabile di funzionalità. Viceversa i postumi o le complicanze non costituiscono malattia ma sono conseguenza della malattia che va dunque autonomamente accertata.

Piero Magri
Avvocato esperto in diritto penale dell’impresa, con esperienza nell’ambito dei reati aziendali, reati societari e fallimentari, reati contro la Pubblica Amministrazione nonché a tutela della reputazione.
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