Il datore di lavoro non può spiare le conversazioni Skype dei dipendenti. Il principio è stato riaffermato dal Garante Privacy nell'accogliere il ricorso proposto da una dipendente che lamentava l'illecita acquisizione di conversazioni, avute con alcuni clienti/fornitori, poste poi alla base del suo licenziamento. A seguito del provvedimento del Garante al datore di lavoro è stata dunque inibita la possibilità di effettuare trattamenti dei dati personali contenuti nelle conversazioni ottenute in modo illecito, fatta eccezione per la conservazione di quelli raccolti ai fini di una eventuale acquisizione da parte dell'autorità giudiziaria.

Chiara Agostini
Avvocato esperto nella tutela della proprietà intellettuale ed industriale.
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