La decisione della Cassazione (n. 9371/2017) si inserisce nel solco di un orientamento ormai consolidato nel quale, da un lato, è stata affermata la legittimità del sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta del profitto rimasto nella disponibilità di una persona giuridica, derivante dal reato tributario commesso dal suo legale rappresentante, non potendo considerarsi l'ente una persona estranea al reato (Cass., S.U. n. 10561/2014); dall’altro, e al contempo, si è affermata la legittimità del provvedimento ablativo per equivalente sui beni dell'imputato (persona fisica) per un reato tributario, sul presupposto dell'impossibilità di reperire il profitto del reato, nel caso in cui dallo stesso soggetto non sia stata fornita la prova della concreta esistenza di beni nella disponibilità della persona giuridica su cui disporre la confisca diretta.

Valeria Valentini
Avvocato, esperta nel diritto penale dell’impresa con particolare riferimento al settore dei reati tributari, societari e fallimentari, dei delitti contro il patrimonio e contro la Pubblica Amministrazione nonché a tutela della reputazione.