Con sentenza n. 8669 del 4 aprile 2016, la Corte di Cassazione ha stabilito che deve ritenersi nulla la transazione stipulata in corso del rapporto di locazione, laddove essa non poteva avere altro scopo che consentire al locatore dell’immobile a uso non abitativo di lucrare un canone ben più alto di quello che gli sarebbe spettato secondo i criteri dell’art. 32 della legge 392/1978.
Il corrispettivo di detta operazione, infatti, era costituito dal timore del conduttore che il locatore potesse procedere in via giudiziale (peraltro sulla base di una disdetta nulla), dovendosi ritenere che le parti non abbiano voluto un nuovo contratto, bensì la mera prosecuzione di quello esistente con l’unica differenza costituita dall’aumento del canone.
Si tratta, dunque, di una transazione contraria a noma imperativa.

Daniele Merighetti
Svolge prevalentemente attività di assistenza stragiudiziale e giudiziale nell’ambito delle materie di diritto civile, con particolare riferimento alla responsabilità contrattuale, alle locazioni ed alla tutela del consumatore.
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